...esistono altri casi in cui non ti saprai spiegare l'alternanza consonantica senza ricorrere a ragioni di ordine storico-grammaticali: in tal caso il cambiamento morfologico non sarà da attribuire al tratto [+aperto] o [-aperto] della sillaba.
Direi invece che la correlazione tra il tipo di sillaba (aperta o chiusa) e il passaggio di grado della consonante si ritrova anche in qui casi apparentemente incoerenti con tale regola qualora si analizzino le parole non solo nella loro sedimentata forma attuale ma osservandole anche dal punto di vista della loro evoluzione.
La ragione per cui la consonante del tema resta al grado forte pur di fronte a una sillaba chiusa (come nell'illativo) è dovuta al cambiamento di tale sillaba (della desinenza del caso) da aperta a chiusa.
Se consideriamo due casi, inessivo (desinenza -ssA) e essivo (desinenza -nA), è abbastanza chiaro che il passaggio di grado della consonante del tema è legato al tipo di sillabe.
La parola koti ad esempio è formata dalle seguenti sillabe ko-ti, due sillabe aperte, entrambe CV.
Se decliniamo questa parola in inessivo aggiungiamo un suffisso che ha questa forma CCV.
Se la nostra parola koti ha dunque la struttura CVCV al nominativo, all'inessivo diventa CVCV-CCV.
Dividendo bene in sillabe otteniamo CV-CVC-CV, cioè ko-dis-sa
È avvenuto il passaggio di grado t->d proprio perché anche il tipo di sillaba è cambiato. Infatti l'aggiunta della desinenza dell'inessivo ha fatto diventare chiusa una sillaba che era inizialmente aperta.
Allo stesso modo se osserviamo l'essivo di koti, vediamo che non cambiano il tipo di sillaba non c'è neppure il passaggio di grado della consonante
All'essivo koti avrà questa struttura CVCVCV, cioè kotina (ko-ti-na). Non modificandosi la struttura delle sillabe non si modifica neppure il grado della consonante.
I casi in cui sembra mancare questa correlazione struttura sillabica-grado della consonante sono dovuti alla scomparsa di alcune consonanti con la contemporanea formazione di vocali lunghe (che sono
sempre parte di una stessa sillaba).
Apparentemente dunque nell'illativo di kotiin al passaggio da sillaba aperta a chiusa non corrisponde il passaggio dal grado forte a debole della consonante.
Kotiin è infatti così composta ko-tiin, cioè CV-C
VC (dove ho indicato con la sottolineatura la quantità lunga della vocale.
Questa incongruenza è però dovuta al fatto che l'attuale desinenza dell'illativo, che consiste nell'allungamento della vocale +n, deriva da una forma precedente in cui la desinenza era una sillaba CVC.
Anticamente dunque l'illativo di koti avrebbe avuto la seguente struttura CV-CV-CVC. Il motivo per cui non avviene il passaggio di grado della consonante è lo stesso visto per l'essivo ma non è osservabile nell'attuale forma della parola bensì solo andando a vedere come la parola e la desinenza del caso si sono evolute nel tempo.