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Il finlandese al posto del latino nelle scuole italiane?
Forum di finlandese.net
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Autore Discussione: Il finlandese al posto del latino nelle scuole italiane?  (Letto 23648 volte)
rachel
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pohjoismainen susi


« Risposta #30 inserita:: Novembre 17, 2006, 15:00:48 »

Non credo che i casi siano di per sè una gran complicazione

ovviamente no, una volta che li hai imparati e che sai come usarli è fatta, ma devi metterti nell'ottica di uno studente di 14 anni che arriva in un liceo e scopre di dover imparare una lingua con 15 casi... se lo dicessi ai miei coetanei credo che gli verrebbe un infarto solo all'idea... Roll Eyes poi i ragazzi, almeno quelli che conosco io, hanno una certa antipatia nei confronti di tutto quello che riguarda la scuola... sarebbe bello, ma non credo che funzionerebbe mettere il finlandese al posto del latino... Undecided   
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« Risposta #31 inserita:: Novembre 01, 2007, 20:15:43 »




 Beh come idea è carina ma credo sia al limite dell'impossibile... io non ho avuto grandi esperienze col latino (un paio di lezioni alle medie) ma non mi ha mai interessato più di tanto (e infatti mi sono tenuto alla larga dai licei)... personalmente.. dovendo scegliere tra le due preferirei di gran lunga finlandese ma come fa giustamente notare qualcuno non tutti sarebbero della stessa idea Smiley e come la maggior parte delle cose che vengono imposte il finlandese finirebbe per essere odiato in tutta Italia (visto che non è esattamente la lingua più semplice del mondo)..

 ps. se si considera il numero di casi allora si dovrebbe studiare l'ungherese visto che ne ha 25 


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piipaa ;) mulla on Aleksin kitara :D


« Risposta #32 inserita:: Gennaio 02, 2008, 10:45:28 »

hei...sn perfettamente d'accordo con Jaakko Grin Grin..
io il latino lo studio ed é una vera rogna (per fortuna il 7 ce lo Tongue)

cmq il sistema scolastico e stato cambiato radicalmente soltanto ai tempi di Mussolini (eccetto la riforma sui ormai vecchi debiti formativi)..perciò la vedo difficile che vengano cambiate le materie in una scuola importante qual'é il liceo scientifico...PURTROPPO Angry Angry Angry Angry

moi moi

se volete fare una rivoluzione in proposito chiamatemi pure Wink
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« Risposta #33 inserita:: Febbraio 23, 2008, 23:23:14 »

Non credo che i casi siano di per sè una gran complicazione; la difficoltà del latino non sta nell'imparare i 6 casi, ma nel saperli usare: oltre a quelli il latino ha anche tutte le preposizioni dell'italiano, se non di più, che possono affiancarsi ai casi e creare nuovi complementi, o semplicemente sfumature diverse degli stessi.
Ancora col filnandese sono a zero, quindi non mi pronuncio.

Però, se volete imparare una lingua facile, vi rimando a interlingua (e il primo che mi chiede se è qualcosa simile all'esperanto è un uomo morto).  Smiley



Ok, ammazzami pure, ma che differenza c'è tra interlingua ed esperanto? Sono tutte e due lingue artificiali, sono molto simili... boh, io poi non capisco neanche perchè ci si debba mettere a studiare una lingua artificiale che non ha parlanti madrelingua  Huh 
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« Risposta #34 inserita:: Febbraio 24, 2008, 11:13:30 »

Ma ho letto che i casi più usati sono sei... In effetti l'esperanto è stato a mio parere un fallimento completo. Anche se mosso da nobili intenzioni.
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« Risposta #35 inserita:: Luglio 08, 2008, 23:08:17 »

Ritorno su questo topic a tre anni dalla sua creazione.
Molto è accaduto da quel dì e io... Ho cambiato idea Cheesy

Nel senso: mi sono reso conto che il latino è utilissimo. Anzi, mi spiace non averlo studiato più a fondo quando ho avuto l'opportunità.

Ok, ammazzami pure, ma che differenza c'è tra interlingua ed esperanto? Sono tutte e due lingue artificiali, sono molto simili... boh, io poi non capisco neanche perchè ci si debba mettere a studiare una lingua artificiale che non ha parlanti madrelingua  Huh 
Ti ammazzo io Grin Di lingue ausiliari ne esistono moltissime, dall'esperanto al solresol. Come puoi capire, sono diversissime tra loro. Quindi non è detto che l'interlingua e l'esperanto siano simili solo perché sono lingue ausiliare.

Nella fattispecie, il vocabolario dell'interlingua è in gran parte derivato dal latino, quello dell'esperanto risente molto dell'influenza di lingue slave e germaniche.
Inoltre, nell'interlingua non è possibile determinare chiaramente la radice delle parole; questa invece è una delle caratteristiche fondamentali dell'esperanto.
Le differenze sono ancora moltissime, ma non voglio andare troppo off-topic. Quel che vorrei sottolineare è che interlingua ed esperanto non sono "molto simili". Smiley

Per quel che riguarda studiare una lingua che non ha nessun parlante nativo... Beh, è proprio quello il punto. Se io parlassi in inglese con un madrelingua inglese, quest'ultimo sarebbe chiaramente avvantaggiato nella conversazione, qualunque sia il mio livello di conoscenza della lingua.
Se invece l'interlocutore A e l'interlocutore B parlassero una lingua che non è propria di nessuno dei due, e che sia conosciuta da entrambi allo stesso livello, ecco, nessuno dei due avrebbe dei vantaggi.
Questo è lo spirito delle lingue ausiliare. Poi si può condividere o meno.

I problemi di una lingua artificiale sono molti. Di carattere culturale in primo luogo, ma anche linguistico.
La lingua influenza grandemente il modo di pensare delle persone - e quindi, dei popoli che parlano una determinata lingua. Ad esempio, il finlandese concepisce la realtà raggruppando qualsiasi cosa sotto una sola classe nominale, l'italiano dividerà la realtà sotto due classi nominali, il tedesco sotto tre, chi parla lingue bantu sotto 16 o di più. Perché le lingue che parlano influenzano il modo di pensare.
È impossibile creare una lingua che possa mettere d'accordo il finlandese (inteso come persona), l'italiano, il tedesco e l'africano sub-sahariano. Ho citato l'esempio delle classi nominali ma il discorso può essere allargato a molte altre categorie (intese kantianamente) che sono ricollegabili alla lingua madre. Spero di essere stato chiaro Cheesy

Saluti
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« Risposta #36 inserita:: Luglio 09, 2008, 00:07:45 »

Citazione
Nel senso: mi sono reso conto che il latino è utilissimo. Anzi, mi spiace non averlo studiato più a fondo quando ho avuto l'opportunità.

*bacino*

Bentornato, tra l'altro. Smiley
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« Risposta #37 inserita:: Luglio 09, 2008, 11:29:34 »

Jaakko, io non ho detto che Esperanto e Interlingua sono simili in quanto entrambe lingue artificiali (non c'entrerebbe nulla), ma perchè leggendo qualcosa nelle due lingue le ho trovate simili, tutto qui.
Comunque anche avendo capito lo spirito delle lingue ausiliarie non lo condivido; è vero che i madrelingua sarebbero avvantaggiati, ma trovo innaturale creare un linguaggio che serva da "ponte" tra varie persone/civiltà... ogni lingua esprime particolarità del popolo che le parla e il bello sta anche nell'imparare un'altra cultura attraverso la sua lingua, cosa che si annullerebbe con una lingua artificiale. Non ci sarebbero più quell'emozione e soddisfazione che hai quando finalmente inizi a capire un madrelingua (non essendoci madrelingua) e non si avrebbe più bisogno di sforzarsi ad entrare nella testa di un madrelingua, imparare a pensare come lui... Per me quando togli queste cose hai tolto tutto in una lingua!
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« Risposta #38 inserita:: Luglio 14, 2008, 19:29:34 »

Lo so, qualcuno mi prenderà per pazzo, però ragioniamo: il latino viene insegnato nei Licei Scientifici italiani, perché, avendo i casi, sviluppa il ragionamento dell'alunno (scusa ufficiale di ogni professore alla domanda: «Ma per quale assurdo motivo studiamo codesto idioma?»).
Quindi, stando a questo ragionamento, il finnico sarebbe migliore del latino (15 a 6), e il russo, quasi (6 a 6).
Ma allora perché non privilegiare queste lingue, che almeno sono ancora in uso?

Che ne pensate?

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« Risposta #39 inserita:: Luglio 15, 2008, 10:07:58 »

Perchè molti elementi chimici, le piante, e 1 sacco d'altre cose soprattutto che riguardano scienze quali la medicina e veterinaria hanno nomi chimici forse?

Forse intendevi nomi latini?!?
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« Risposta #40 inserita:: Agosto 16, 2008, 22:52:40 »

Forse intendevi nomi latini?!?

Sì, grazie per la correzione
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