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Il finlandese al posto del latino nelle scuole italiane?
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Autore Discussione: Il finlandese al posto del latino nelle scuole italiane?  (Letto 23660 volte)
Loryen
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« Risposta #15 inserita:: Settembre 24, 2005, 15:33:41 »

Come ti capisco!
Ah, latinus splendidam boccata frescarum ariarum est, puella! (splendida la performance, no? Grin)
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« Risposta #16 inserita:: Settembre 24, 2005, 15:43:27 »

Calligrafia è un termine composto dal sostantivo greco KALLOS (bellezza), derivato dall'aggettivo KALOS = bello, e dal sostantivo, sempre greco, GRAFIA = scrittura. La prima attestazione di questo termine, infatti, è di inizio Settecento con il valore semantico di "scrittura a mano bene eseguita".
Per rispondere a Loryen, Senofonte non è un grecista, ma un autore greco. Noi che ci siamo laureati in lettere antiche, con tesi, come me, in greco antico, siamo grecisti, ovvero studiosi della lingua greca, ed hai ragione a dire che siamo un pò pazzi! Ma cosa mai ti avrà mai fatto il povero Senofonte, che tra l'altro è autore di una delle prose più lineari e chiare dell'intera letteratura greca. Prenditela allora con il divino Tucidide, scrittore senza uguali, ma veramente duro da tradurre. Quando assegno una versione di Tucidide come compito in classe, in effetti iniziano a fioccare votacci a catena Cool!
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« Risposta #17 inserita:: Settembre 24, 2005, 16:02:20 »

Se facciamo di questi ragionamenti, oltre al latino si dovrebbero studiare anche greco (calligrafia è un esempio molto calzante dell'influenza greca in Italia) e longobardo... Non se ne uscirebbe più!
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« Risposta #18 inserita:: Settembre 24, 2005, 21:47:11 »

Jacopo: il greco lo si studia, infatti, al classico Wink
Per quanto riguarda il longobardo, ti direi "magari! Cheesy " (suscitando le ire degli studenti italiani, temo), ma purtroppo è andato completamente perso. Non se ne conosce la grammatica, anche se moltissime parole italiane derivano direttamente da quella lingua... che grande perdita. Sad
In ogni caso, un conto è una lingua che ha influenzato la nostra, un conto è una lingua da cui l'italiano deriva direttamente. Il greco è un caso a parte, essendo praticamente il punto di partenza della cultura occidentale.

Fabry: io non ho fatto il classico, ma al liceo mi ero comunque messo in testa di imparare un po' di greco... non ho fatto molto, ma mi è rimasta la passione per le cose greche e l'Anabasi di Senofonte è uno dei miei libri preferiti (ovviamente in italiano, ehm)!

Bene, la ricreazione è finita. Adesso... tutti a studiare il gotico, scat-tare! *scudish scudish* Grin
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« Risposta #19 inserita:: Settembre 24, 2005, 23:07:38 »

Jacopo: il greco lo si studia, infatti, al classico Wink
Già, ma quella è una scelta consapevole di chi si iscriva al Liceo Classico per imparare lingue e culture appartenute al mondo antico... É una scelta consapevole.
Mentre invece è inconsapevolissima per uno che si iscrive al Liceo Scientifico (sottoindirizzo Sperimentale Autonomo) e si ritrova al terzo e quarto anno ad avere lo stesso numero di ore di latino e scienze, che vanno divise ulteriormente tra biologia e chimica (es.: se voglio fare il biologo, come mi presento all'Università avendo fatto il Liceo Scientifico? All'esame di ammissione parlo di Catullo, Cesare e Cicerone? Non penso proprio...).

anche se moltissime parole italiane derivano direttamente da quella lingua
E infatti non l'ho citata a caso...

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« Risposta #20 inserita:: Settembre 25, 2005, 18:09:21 »

Calligrafia è un termine composto dal sostantivo greco KALLOS (bellezza), derivato dall'aggettivo KALOS = bello, e dal sostantivo, sempre greco, GRAFIA = scrittura. La prima attestazione di questo termine, infatti, è di inizio Settecento con il valore semantico di "scrittura a mano bene eseguita".
Per rispondere a Loryen, Senofonte non è un grecista, ma un autore greco. Noi che ci siamo laureati in lettere antiche, con tesi, come me, in greco antico, siamo grecisti, ovvero studiosi della lingua greca, ed hai ragione a dire che siamo un pò pazzi! Ma cosa mai ti avrà mai fatto il povero Senofonte, che tra l'altro è autore di una delle prose più lineari e chiare dell'intera letteratura greca. Prenditela allora con il divino Tucidide, scrittore senza uguali, ma veramente duro da tradurre. Quando assegno una versione di Tucidide come compito in classe, in effetti iniziano a fioccare votacci a catena Cool!
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Sei grande Fabry! scusami per aver dato del grecista a Senofonte Wink, avevo scritto il post di fretta, non ho pensato molto a quello sche scrivevo... Grin (si è visto, mi pare! Grin)
Io sono in V ginnasio, quindi traduco raramente dai grandi autori greci, però avevo visto mia cugina tradurre Senofonte e... beh, non aveva proprio senso! Embarrassed (e mia cugina aveva 8 in greco!). Senti... :)non ti offendi vero se ogni tanto ti chiedo una mano a tradurre frasi incomprensibili? Grin Approposito... mi sono sempre chiesta come dev'essere insegnare greco a studenti spesso svogliati. Come fate voi prof. ad arrivare in classe sempre così motivati? Wink
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« Risposta #21 inserita:: Settembre 28, 2005, 14:52:44 »

. Quando assegno una versione di Tucidide come compito in classe, in effetti iniziano a fioccare votacci a catena Cool![/quote
gia facendo cil confronto prof finlandesi (ope) e prof italiani la scuola italiana mi sembra na galera in piú se mi dici anche questo... CHI CI VUOLE PIÚ TORNARE ALLA SCUOLA ITALIANA!
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« Risposta #22 inserita:: Ottobre 12, 2006, 18:13:47 »

beh per me sarebbe bello se nelle scuole si insegnasse il finnico,ma bisogna anche tener presente che è una lingua parlata solo da 5 milioni di persone e non è una lingua sempòice da imparare,e oltre questo ci ason anche altri fattori che ne escluderebbero l'insegnamento,tu immagina uno studente che già sentendo parlare del latino che ha 6 casi,si spaventa,figurati qiuando gli si dice che il finlandese ne ha 15,e poi non è una lingua di interesse globale per carità io tornerei volentieri a scuola per impararlo,ma è impossibile una cosa del genere
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« Risposta #23 inserita:: Ottobre 13, 2006, 23:29:29 »

tu immagina uno studente che già sentendo parlare del latino che ha 6 casi,si spaventa,figurati qiuando gli si dice che il finlandese ne ha 15,e poi non è una lingua di interesse globale per carità io tornerei volentieri a scuola per impararlo,ma è impossibile una cosa del genere

Non credo che i casi siano di per sè una gran complicazione; la difficoltà del latino non sta nell'imparare i 6 casi, ma nel saperli usare: oltre a quelli il latino ha anche tutte le preposizioni dell'italiano, se non di più, che possono affiancarsi ai casi e creare nuovi complementi, o semplicemente sfumature diverse degli stessi.
Ancora col filnandese sono a zero, quindi non mi pronuncio.

Però, se volete imparare una lingua facile, vi rimando a interlingua (e il primo che mi chiede se è qualcosa simile all'esperanto è un uomo morto).  Smiley
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« Risposta #24 inserita:: Ottobre 16, 2006, 17:39:04 »

guarda che anche il finlandese ha dei verbi che reggono particolari casi,come ad esempio il latino ha (ut e congiuntivo) il finlandese ha il verbo käydä ch significa (andare) e regge l'inessivo che in italiano corrisponde al complemento di stato i luogo,mentre il verbo andare indica moto a luogo quiondi come vedi anche il finlandese ha le sue belle difficoltà
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« Risposta #25 inserita:: Ottobre 16, 2006, 19:01:16 »

OOO dio mio .... il latino scambiato col finlandese!??? ma sei impazzito ?? già che gli italiani hanno la poco salutare abitudine di pisciare sopra le propre tradizionie prendere qualsiasi cosa venga dall estero , poi eliminare anche la base della nostra cultura (ergo il latino) è una pazzia poi il latino è utilissimo per me (che lo conosco bene) nell imparare il finlandese.... aaah che mi toccasentire ....
Comunque questo ve lo dice annceh un assiduo utente di YLE LATINA NUNTII Cheesy
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2006, 19:19:33 da HansiKursch » Registrato

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« Risposta #26 inserita:: Ottobre 16, 2006, 19:19:46 »

scusa ma dici a me? io non sto denigrando il latino,anzi tutt'altro stavo solo spiegando a chi ha postato sopra di me che anche il finlandese come il latino ha le sue difficoltà e le sue particolarità
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« Risposta #27 inserita:: Ottobre 17, 2006, 16:13:09 »

io son dell'idea che, preziosissime le lingue classiche (mi son rotta la testa in un liceo classico anch'io!) ma forse sarebbe meglio mantenerne lo studio solo ad un livello universitario: a della gente di 15 anni, coi neuroni freschi, non sarebbe meglio insegnare qualcosa che gli possa davvero servire nella vita, sia una lingua viva o come si smonta un frigorifero? E chi dice che le conoscenze tecniche non stimolano la mente?
non credo che sapere il greco antico mi renda una persona migliore, o piú pronta nei ragionamenti (anzi! Grin) come mi raccontavano i venditori di fumo al liceo!!!
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« Risposta #28 inserita:: Ottobre 17, 2006, 19:47:42 »

Secondo una delle più accettate teorie della didattica moderna esistono tre 'tipi' di intelligenza: quella analitica, quella pratica e quella creativa. Tutti noi le possediamo, seppure, come ovvio, con 'predominanza' di una sull'altra. Compito della scuola moderna sarebbe, a questo punto, sforzarsi appieno per dare la possibilità a ciascun allievo di sviluppare le proprie potenzialità. In questo senso da qualche anno si parla di personalizzazione dell'apprendimento.

Ciò non solleva lo studente dal porsi alcune questioni fondamentali, tra cui la più importante: cosa so fare io? o, piuttosto, cosa mi riesce naturalmente meglio? Se hai voglia di imparare ad aggiustare un frigo piuttosto che di imparare il latino, ben venga: ci sono i professionali, non mi risulta che nel loro percorso di studio sia incluso lo studio delle lingue classiche. Viceversa, se ci si sente portati a una attività prettamente analitica, ecco qua i licei. E ancora, il liceo artistico, gli istituti d'arte per sviluppare le proprie capacità creative.

Personalmente ritengo lo studio del latino fondamentale per la mia formazione, dato che mi ero posto certi obiettivi. Concordo pienamente con quanti hanno sottolineato lo strettissimo legame linguistico-culturale del latino con il nostro essere italiani. Per quanto riguarda il finlandese, ci sono varie università che offrono corsi di lingua finlandese, come è facile leggere qui. Inoltre sono facilmente reperibili corsi on line (vi ricordo l'enorme lavoro di Luukas che avete sotto gli occhi...) e i libri, ormai, si possono acquistare anche tramite internet.
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« Risposta #29 inserita:: Ottobre 24, 2006, 12:41:13 »

Credo sarebbe un ottimo modo per far odiare finlandese e russo a tutti gli studenti obbligati a studiarli...
Concordo... anche perchè, a mio parere, chi decide di studiare una lingua lo fa perchè è attratto da una data cultura... analizziamo per un attimo la situazione: un alunno va a scuola tutte le mattine, alle 8:00 cominciano le lezioni con il sonno che ha ancora la precedenza rispetto alla regolare funzionalitàò del cervello e in più magari ci si becca alla prima ora un'ora (se non due di fila come spesso accade!) di finlandese anzichè di inglese!!!!!! Io considero il finlandese una delle lingue più belle che esistano... ma dire che una cosa sia bella non vuol dire che sia semplice. Il finlandese, come l'italiano, è considerata una delle lingue più difficili del mondo per via della grammatica complessa e articolata. Chi studia lingue sa che linguaggi come l'inglese hanno molte meno regole di grammatica per l'abitudine a semplificare interi concetti in poche parole... come si potrebbe far capire agli studenti la bellezza di una lingua di una cultura che magari non sentono come propria? Questa è una cosa che dovrebbe essere scoperta in modo personale, un introspezione in ciò che ci circonda.
Io la penso così e mi trovo bene a viverla in questo modo...
« Ultima modifica: Ottobre 24, 2006, 12:47:28 da Winternal » Registrato

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