Il cappello non è nella testa, ma la testa è nel cappello

così come le mani sono dentro i guanti, i piedi sono nelle scarpe e così via. Quindi credo che ci troviamo di fronte a un caso di inversione sintattica "automatica". L'abito passa in secondo piano rispetto al corpo perché, a differenza di quest'ultimo, è inanimato.
Per quel che riguarda il verbo impersonale alla prima persona, è tutto collegato al discorso delle lingue uralo-altaiche. Molti dicono che questo è un ceppo inesistente, ma i linguisti che ipotizzarono una correlazione tra le lingue uraliche e quelle altaiche reputo avessero i loro buoni motivi. Alcune lingue altaiche (il giapponese, ad esempio), contemplano il verbo solamente alla forma impersonale. Ciò che capita in finlandese potrebbe essere un retaggio di questa antica, possibile (non avremo mai elementi per confermare o smentire ciò), origine comune. Il paragone col toscanismo "noi si va" non regge: quello è più ricollegabile alla lingua latina, tant'è vero che l'uso del verbo impersonale nelle lingue neolatine spesso sottintende l'uso delle prima persona plurale. "Si va?" "On y va?" chi può andare, se non colui che pronuncia la frase e qualcun altro (quindi, "noi")?

MassiM: ciò di cui tu parli non è una regola della lingua italiana, quanto un uso comune che si fa della lingua. Si può benissimo dire "entrò nella camera" (= la sua), e se dico "sono entrato in casa", non posso capire se la casa è mia o di qualcun altro. È completamente "intercambiabile"

Spiacente di aver ripreso questo topic "fuori tempo massimo"
