Ciao a tutti,
in Finlandia criticano tanto il comportamento avuto dagli italiani nei confronti dei rom.
A mio parere i finlandesi sono molto + discriminatori di noi.
Attenzione, credo che qui dovresti proprio fare la divisione fra il livello personale e quello individuale.
Più che altro, secondo me si critica il comportamento del governo italiano, in quanto dopo l'adesione della Romania nell'UE gli rom romeni, in quanto cittadini europei, dovrebbero essere trattati nello stesso modo. Inoltre, si critica forse il fatto che in Italia avete al Governo persone apertamente razziste - bisogna avere sentito qualche comitato della Lega Nord.
Però in livello individuale, non credo che i finlandesi criticassero gli italiani individuali per "discriminare". Siamo anche ben consapevoli di essere una nazione chiusa, non abituata agli immigrati. Non siamo come Svezia, Danimarca, Olanda, Germania ecc., dove si convive con l'immigrazione da 50 anni ormai. In effetti, fino agli anni '80 erano i finlandesi ad immigrare, soprattutto in Svezia. Abbiamo sempre relativamente pochi immigrati, la maggior parte provveniente del resto dalla Russia (e quindi una cultura simile al nostro), e direi che i finlandesi sono ignoranti e hanno, più che altro, paura che con l'immigrazione vengano fatti stessi sbagli della Francia o anche della Svezia, dove effettivamente qualche problema c'è.
Nel senso politico/legale devo dire che
attualmente in Italia sono in forza delle leggi
molto discriminanti non necessariamente contro i comunatari, ma gli extracomunitari. E non solo "illegali", visto che anche chi sta in Italia da anni, lavora regolarmente e in regola, viene trattato ad un modo nel quale persone onesti rispettosi delle leggi non dovrebbero essere trattati nel
nessun caso.
Oltrettutto il partito dei VERI FINLANDESI Perussuomalaiset ha guadagnato punti...
Non sono una fan del partito, che ha qualche esponente veramente odioso. Nonnostante ciò direi che tradurre i
Perussuomalaiset ai "veri finlandesi" è sbagliato e può causare pure qualche pure malintenzione.
Perus non può essere tradotto in 'vero' nella lingua italiana, e qui dovrebbe essere tradotto piuttosto al 'medio', o 'lagom' svedese.
In effetti, se ascolti e leggi i commenti del leader del partito, Timo Soini, è questo, più che altro, il suo messaggio. Il suo bersaglio sono, più che altro, i grandi partiti, visti "lontani" dai cittadini e i loro problemi. È la vocazione "storica" del partito, nato come il partito di protesta per piccoli agricoltori che non si sentivano rappresentati dall'allora
Maalaisliitto (attuale
Keskusta). Anche per quanto riguarda l'immigrazione, Soini è molto attento - che fosse un politico bravissimo, molto furbo ed astuto non lo nega nessuno - di non usare dei toni razzisti contro gruppi singolari. Più che altro dice che dobbiamo stare molto attenti con l'immigrazione per non creare situazioni come in Francia.
Inoltre analizzando i dati per la mia tesi, ho scoperto che in finlandia sin dall'inizio erano antieuropeisti.
Veramente la situazione nel 1994 era abbastanza schizzofrenica. La gente era o fortemente per l'adesione o fortemente contro. Ad essere euroscettici erano soprattutto abitanti delle zone agricolturali, che avevano paura di perdere certoi aiuti govermentali fondamentali per loro. Nelle città e nelle zone industriali l'adesione è stato visto come l'unica possibilità di uscire da una bruttissima depressione economica (per intendere, il sistema finanziaria era vicinissmo al crollo proprio nel 1993, praticamente l'intervento dell'IMF era la questione di ore).
Per intenderci, io ho fatto 18 anni pochi giorni prima del referendum. Non potevo votare, visto che all'epoca si poteva votare solo dall'inizio dell'anno seguente al 18simo compleanno (poi hanno cambiato la legge). Ma ero fortemente per l'adesione. Praticamente ho avuto un'amica figlia di un agricoltore che manca poco non mi salutava per mesi.
Come la spiegate l'adesione all' UE?
C'era un referendum, e hanno vinto i "sì", anche abbastanza chiaramente coi 57 % delle preferenze.

Avrai notato che in Finlandia ci sono 3 partiti maggiori, che insieme prendono sui 75 % dei voti. Nel 1994 i vertici di tutti e 3, incluso
Keskusta, i cui votanti erano contro l'adesione, erano assolutamente convinti che dovevamo entrare. Si è schierato fortemente per l'adesione pure il
Helsingin Sanomat, il maggiore giornale. A pochi mesi dal referendum gli indecisi tendevano forse più al "no", e forse avrebbero potuto pure vincere, con un marginale minuscolo, nel caso avessero deciso di non entrare in Svezia. Ma visto l'importanza commerciale della Svezia per la Finlandia una volta hanno votato il "sì" loro, era abbastanza chiara la vittoria.
Pensate che la Finlandia in qualche anno potrebbe staccarsi?
Ma no, piuttosto saremo quelli che staccano la luce a Bruxelles se dovesse sciogliere.

Credo che la maggior parte dei finlandesi è ormai convinto che l'adesione fosse stata la cosa giusta da fare. L'economia finlandese è cresciuta, la maggior parte delle paure si è provata infondata. Chi ricorda la Finlandia nel 1994 si rende conto perfettamente quanto fosse cambiato il paese, e per lo più nel meglio.