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"Scandinavi, i veri europei che dobbiamo imitare"
Forum di finlandese.net
Ottobre 20, 2025, 13:03:09 *
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Autore Discussione: "Scandinavi, i veri europei che dobbiamo imitare"  (Letto 3340 volte)
jones
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« inserita:: Gennaio 16, 2006, 16:05:15 »

Cosa ne pensate di questo articolo?

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=672&parametro=economia

Ciao,
jones.
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jaakko
suomenpoika
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Suomi kuussa


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« Risposta #1 inserita:: Gennaio 16, 2006, 19:34:50 »

Citazione
Nella classifica dei Paesi più competitivi stilata dal World Economic Forum, l'Italia sta appena sopra il Botswana.
Su 117 Paesi, siamo al posto numero 47: ci superano persino la Giordania e il Cile. Ma la vera sorpresa viene dai Paesi europei che si sono piazzati ai primi posti: l'Islanda è prima nel mondo, seguita da Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia.
Io sapevo che la Finlandia fosse la prima...

Citazione
Non ci può essere che una ragione per il loro successo economico: gli alti livelli di istruzione e di educazione superiore.
Io aggiungerei: anche l'evasione fiscale pressochè nulla e il senso civico superiore aiutano.


In sostanza, l'articolo é condivisibile. A me, personalmente, piace molto questa frase:
Citazione
La faccio breve: se noi italiani perdiamo competitività nel mondo, è perché siamo ignoranti.
Senza offesa...  Wink

Moi moi
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Robyf
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« Risposta #2 inserita:: Gennaio 16, 2006, 20:29:45 »

Io sapevo che la Finlandia fosse la prima...
Assolutamente corretto. Come si puo' vedere qui la Finlandia e' prima, la Svezia terza, la Danimarca quarta, l'Islanda settima e la Norvegia nona.

Sono d'accordo sul fatto che il livello dell'istruzione e' decisamente superiore nelle nazioni nordiche, ma sono anche dell'idea che la causa primaria della perdita di competitivita' dell'Italia non e' l'ignoranza in se, siamo proprio noi italiani.
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Silvio
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« Risposta #3 inserita:: Gennaio 16, 2006, 21:39:13 »

Ciao Jones !

Decisamente condivisibile

Citazione
Da noi il dibattito pubblico non è che un alterco continuo: segno della nostra incapacità di ragionare, di ascoltare gli argomenti dell'avversario, di cercare la verità prima che i nostri minimi interessi.

Direi che é la epitome impietosa della condizione del paese al momento.
 
Citazione
Perché non abbiamo, per uomini che lavorano con le idee e le scoperte, nemmeno un centesimo del rispetto che tributiamo a Pippo Baudo, a Pupo e ad ogni «onorevole» d'accento avellinese.
In conclusione noi italiani siamo, culturalmente, dei «terroni» e «cafoni» (che nel Meridione vuol dire «zappatori» e «manovali agricoli»): con il limitato repertorio di interessi e curiosità che è proprio degli zappatori.

Ha colto anche qui nel segno ..

Jones sarebbe interessante avere il raffronto storico dell indice di competitivitá negli ultimi 5 anni : si é verificato un progressivo arretramento a partire da questo periodo.

Non so voi, ma a me fa una certa impressione constatare che nella ultima classifica

Citazione
ci superano persino la Giordania e il Cile

Se puoi e riesci vai anche piu indietro nel tempo : riesci a recuperare il posizionamento degli ultimi 10 anni ?

Saluti

 Smiley



« Ultima modifica: Gennaio 16, 2006, 21:50:44 da Silvio » Registrato
AndreaIt
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Moi!


« Risposta #4 inserita:: Gennaio 16, 2006, 22:32:25 »

Decisamente! W la Scandonavia! Trasferiamoci tutti lì!!! Un sogno Roll Eyes
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nalleG
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Oma maa mansikka; muu maa mustikka


« Risposta #5 inserita:: Gennaio 16, 2006, 23:00:23 »

Per grandi linee sono d'accordo con l'articolo in questione anche se non ne condivido alcuni passi.
Tanto per citare un esempio, la parte finale :
Citazione
Gli italiani del Nord dovrebbero coltivare l'ambizione di diventare come gli svedesi e  gli islandesi.
Temo che invece stia accadendo il contrario: che i nostri nordici si siano da tempo meridionalizzati, diventando «cafoni», pressapochisti e culturalmente arretrati. Vorrei essere smentito.
Qualcuno mi sa dire cosa vorrebbe intendere l'autore?   Huh
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Fernando Pessoa
finpetri
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« Risposta #6 inserita:: Gennaio 17, 2006, 01:03:54 »

Parlo da straniero Franco-Finlandese vivendo da cinque anni in Italia. Per quello che riguarda l'Italia, è una cosa molto complessa, prima l'identità, non vedo un nazionalismo forte, vedo un regionalismo che divide subito le forze. Nel mondo del lavoro i diritti guadagnati grazie agli studenti nel'68 sono quasi tutti scomparsi, ovvero leggi che hanno scavalcato i vecchi diritti (lavoratori divisi), quasi più nessun grande gruppo Italiano forte, a parte la "FERRERO", (la sola che mi viene in mente). Troppo lavoro in nero (che sono sempre soldi in meno nelle casse dello stato). Un Governo che grazie a un labirinto di leggi che vanno l'una contro l'altra con altre inutili in mezzo, tanto traffico d'influenza e abuso di potere, lo rende intoccabile. Una politica che favorisce gli industriali e non il proletario grazie alla sua divisione. Senza parlare dello stacco tra nord e sud che rimane comunque, la mafia, la sanità e tante altre cose, rende l'idea dell'Italia di oggi. Ma la tendenza non è cambiata dunque vedremo sicuramente di peggio, forse ad arrivare a un altro 68, chi lo sa? Magari la mobilizzazione per il "no tav" è un segno che il popolo Italiano inizia a stuffarsi. Sono riusciti a dividere anche quelli, con la forza e può darsi non sostenuti come si deve da i loro "fratelli d'Italia", o per colpire di nuovo durante le olimpiadi. "Chi vivrà vedrà", di fatti siamo sempre più spettatori e meno attori.
Ci possiamo aspettare ben altro del quarantasettesimo posto se continua cosi.
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MoominMarco
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Moomin Marco


« Risposta #7 inserita:: Gennaio 25, 2006, 12:08:40 »

Il popolo italiano è contento e gode, finchè gli dai i Pupo con i pacchi e le veline del sabato sera.
La gente non sa una parola di inglese ma a che serve quando c'è il Grande Fratello?
Si legge un libro all'anno ma non si perde mai una puntata di Amici.

Una volta eravamo un popolo di santi, navigatori ed eroi... ora siamo solo una massa di ignoranti.

Sarà per questo che sempre più gente esasperata va a vivere e a lavorare all'estero?

IMHO e ovviamente senza offendere nessuno.
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