Povero lupo, potrà mai essere riabilitato o dovrà per sempre scontare il peccato di aver voluto assaggiare la carne sicuramente poco saporita della vecchia nonna di Cappuccetto rosso?
A me pare che in tutta questa faccenda prevalgano solo gli interessi dei cacciatori, mentre le motivazioni addotte per sostenere la caccia al lupo sono solo una giustificazione buona per commuovere l'opinione pubblica.
Capisco che la convivenza con gli animali selvatici non sia sempre facile e che debbano essere tutelati anche gli interessi degli uomini che svolgono attività che dagli animali selvatici possono subire danni, tuttavia la storia di cagnolini e agnellini sbranati viene raccontata un po' ovunque evidentemente al fine di rafforzare l'idea che i lupi sono pericolosi e cattivi.
Ricordo un articolo di Newsweek di qualche hanno fa che parlava della reintroduzione di lupi negli Stati Uniti. L'articolo spiegava le ragioni e le modalità di questo ripopolamento ma più del testo era in evidenza la foto di una ragazzina che piangeva perché il suo vitellino era stato ucciso dai lupi. La didascalia sotto la foto riportava una frase della ragazzina che dichiarava il suo odio per il lupo cattivo divoratore di vitelli.
Lo stesso discorso mi sembra sia valido per gli articoli che parlano dei danni causati dai lupi finlandesi (così come gli stessi toni avevano i servizi in tv che hanno parlato dell'orso che in Alto Adige ha attaccato gli yak di Messner un po' di tempo fa). D'altra parte chi legge un articolo su un cagnolino sbranato sarà portato immediatamente a pensare che anche le persone (e in particolare si pensa sempre ai bambini) possano essere in pericolo. Resta il fatto che non mi pare siano stati registrati casi di lupi che hanno attaccato degli uomini.
In realtà la soluzione non è probabilmente quella di ridurre una popolazione di lupi già esigua. E nessuno mi toglie dalla testa il confronto con l'Italia che ha un popolazione di lupi almeno doppia di quella finlandese in un territorio di estensione inferiore e incredibilmente più urbanizzato rispetto alla Finlandia.
Anche questo
articolo (Vahinkojen ehkäisy on susikontrollia tehokkaampaa), che si trova in una sezione del sito del Metsähallitus, descrive la maggior efficacia che hanno i sistemi di prevenzione (in particolare la protezione degli animali domestici e del bestiame) rispetto alle politiche di controllo della popolazione di lupi.
Ho letto anche da qualche parte (ma non ho la fonte, e magari qualcuno più esperto di biologia potrebbe confermare o smentire) che la caccia potrebbe potenzialmente rendere gli attacchi ad animali domestici più frequenti. Se infatti viene ucciso il capobranco, il branco tenderà a disperdersi. Gli animali soli, non potendo più contare sul "lavoro di squadra" per procurarsi il cibo, cercheranno quindi di arrangiarsi rivolgendosi a prede più facili (come magari un cagnolino legato alla catena) e una volta imparato un modo poco dispendioso per mettere qualcosa sotto i denti, chi glielo va a spiegare che è moralmente sbagliato uccidere i cagnolini e che devono tornare ad un tipo di caccia più faticosa e rischiosa?