Hai ragione...

Scusami, Geppolet, niente di personale e non era mia intenzione attaccarti.
La mia indignazione non è rivolta nè a te nè ad altri che leggono il Kalevala in versione prosastica, visto che è praticamente impossibile ora come ora trovare in commercio altro. Piuttosto mi indigno verso le Case editrici che non ristampano tanti testi di valore (il Kalevala è solo uno di questi, purtroppo non l'unico) per sprecare tanta carta in pubblicazioni che... insomma, piuttosto la carta sarebbe più utile in forma di rotoli per uso igienico!
La traduzione di Pavolini è indubbiamente abbastanza datata, ma c'è dietro un lavoro di decenni: come è possibile che tutto questo sia stato buttato via per privilegiare una versione di facile lettura ma svilente per lo spirito del testo?
Eppure la Sansoni (che ormai non esiste più) aveva ritirato dal mercato le copie rimaste dell'ultima ristampa del K. fatta nell'84, per spedirle sugli scaffali dei reminders, visto che non si riusciva a venderle diversamente....