Ritorno su questo topic a tre anni dalla sua creazione.
Molto è accaduto da quel dì e io... Ho cambiato idea

Nel senso: mi sono reso conto che il latino è utilissimo. Anzi, mi spiace non averlo studiato più a fondo quando ho avuto l'opportunità.
Ok, ammazzami pure, ma che differenza c'è tra interlingua ed esperanto? Sono tutte e due lingue artificiali, sono molto simili... boh, io poi non capisco neanche perchè ci si debba mettere a studiare una lingua artificiale che non ha parlanti madrelingua
Ti ammazzo io

Di lingue ausiliari ne esistono moltissime, dall'esperanto al
solresol. Come puoi capire, sono diversissime tra loro. Quindi non è detto che l'interlingua e l'esperanto siano simili solo perché sono lingue ausiliare.
Nella fattispecie, il vocabolario dell'interlingua è in gran parte derivato dal latino, quello dell'esperanto risente molto dell'influenza di lingue slave e germaniche.
Inoltre, nell'interlingua non è possibile determinare chiaramente la radice delle parole; questa invece è una delle caratteristiche fondamentali dell'esperanto.
Le differenze sono ancora moltissime, ma non voglio andare troppo
off-topic. Quel che vorrei sottolineare è che interlingua ed esperanto non sono "molto simili".

Per quel che riguarda studiare una lingua che non ha nessun parlante nativo... Beh, è proprio quello il punto. Se io parlassi in inglese con un madrelingua inglese, quest'ultimo sarebbe chiaramente avvantaggiato nella conversazione, qualunque sia il mio livello di conoscenza della lingua.
Se invece l'interlocutore A e l'interlocutore B parlassero una lingua che non è propria di nessuno dei due, e che sia conosciuta da entrambi allo stesso livello, ecco, nessuno dei due avrebbe dei vantaggi.
Questo è lo spirito delle lingue ausiliare. Poi si può condividere o meno.
I problemi di una lingua artificiale sono molti. Di carattere culturale in primo luogo, ma anche linguistico.
La lingua influenza grandemente il modo di pensare delle persone - e quindi, dei popoli che parlano una determinata lingua. Ad esempio, il finlandese concepisce la realtà raggruppando qualsiasi cosa sotto una sola classe nominale, l'italiano dividerà la realtà sotto due classi nominali, il tedesco sotto tre, chi parla lingue bantu sotto 16 o di più. Perché le lingue che parlano influenzano il modo di pensare.
È impossibile creare una lingua che possa mettere d'accordo il finlandese (inteso come persona), l'italiano, il tedesco e l'africano sub-sahariano. Ho citato l'esempio delle classi nominali ma il discorso può essere allargato a molte altre categorie (intese kantianamente) che sono ricollegabili alla lingua madre. Spero di essere stato chiaro

Saluti